M.Concetta De Masi – Psicologa Psicoterapeuta

Cetta

Da sempre lavoro in equipe, sono psicologa referente di una Unità Multidisciplinare che si occupa di età evolutiva e mi trovo spesso a fare da conduttore del gruppo per il raggiungimento degli obiettivi.

Da psicoterapeuta, invece, affronto in “solitaria” le situazioni di disagio dei miei pazienti.

In questa situazione di emergenza ho subito voluto mettermi a disposizione degli altri cercando di supportare chiunque, ahimè tanti, sentisse il bisogno di essere aiutato a livello psicologico.

Ho chiesto all’azienda sanitaria di poter avviare un servizio di sostegno telefonico gratuito attraverso lo smart working.

Certo, il non essere in presenza è inusuale nel rapporto terapeutico,  il mezzo è improprio dal punto di vista comunicativo, ma il ri-orientamento è necessario per affrontare ogni situazione imprevista!

Questo nuovo approccio all’altro come terapeuta mi ha destabilizzato e fortificato nello stesso tempo. Senza l’interferenza della fisicità si è affinata la capacità pura dell’ascolto.

Paradossalmente ho trovato un’alleanza terapeutica che non aspettavo di costruire con questa modalità forzatamente distante.

Tutto ciò mi ha portato a dare una nuova significanza alla singolarità, intesa come soggettivo spirito creativo e personale coraggio di cambiamento.

Queste “attitudini giovanili” erano scemate via via nel tempo, nella necessaria ricerca di equilibrio tra esigenze della vita lavorativa e professionale.

Oggi assaporo il valore del mettermi in gioco e la potenza del “cavallo che tira da solo”. Perché il gruppo può dare forza ma può essere anche zavorra!

È come quando un adolescente percorrendo la strada per l’individualità, per affermarsi deve necessariamente “uccidere” modalità e strutture per generare un nuovo sé stesso.  Questo “accidente” dell’emergenza è diventato un’occasione per rigenerare me stessa, per riappropriarmi di quella spinta interiore che forse avevo perso.

Essere “immersi” ti dà sicurezza ma divergere ti fa sentire unico.

Cosa mi porterò dietro?

Consapevole che non sarà facile, sicuramente un rinnovato spirito nell’affrontare le relazioni sia personali sia professionali.
Favorirò quelle che stimolano le mie potenzialità inespresse e cercherò di ridurre al minimo quelle che limitano la possibilità di esprimerle. Più vele e meno fardelli.